UTILIZZAZIONE:
Cane da pastore usato per la conduzione e la custodia del gregge.
FCI-CLASSIFICATION:
Gruppo 1 Cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri), sezione 1a Cani da pastore
numero 907 ammessa al RSA (Registro Supplementare Aperto) italiano.
BREVI CENNI STORICI:
Il Pastore della Lessinia e del Lagorai è un’antica razza da gregge, da sempre
utilizzata nelle attività pastorali nelle aree montane e prealpine del Nord- Est d’Italia (Lombardia orientale,
Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia), e, per il tramite delle greggi transumanti che dalle
pianure scendono verso il mare, anche in regioni contigue. Prove dell’esistenza di cani paratori nella
conduzione di ovini e caprini nelle Alpi italiane risalgono all’epoca neolitica. Flussi genici canini provenienti
dai territori di lingua tedesca, sia di razze autoctone locali che quelle giunte in seguito alla dispersione sul
continente europeo della pecora merino nel corso dei sec. XVIII e XIX, furono selezionati e tipizzati dai
pastori dell’alto Veneto e delle valli trentine. La razza si diffuse in un’area nota ovunque fin dall’antichità per
la fiorente industria laniera e l’allevamento ovi-caprino attraverso la pratica nomade della transumanza
stagionale, dalla montagna alla pianura e viceversa. Attività nella quale il Pastore della Lessinia e del
Lagorai è a tutt’oggi indispensabile e abitualmente impiegato, così come nelle malghe nel governo di
mucche, cavalli e altri animali domestici. E’ conosciuto localmente anche come Lagorai, pastore Mòcheno,
pastore Bajo o pastore delle Alpi.
ASPETTO GENERALE:
Il Cane da Pastore della Lessinia e del Lagorai ha aspetto tipicamente lupoide,
mesomorfo, di taglia media, ben proporzionato e armonioso nei movimenti. È agile, ma con muscolatura
forte. Rustico, è capace di lavorare in condizioni climatiche estreme e in terreno impervio o ricco di ostacoli
naturali con perspicacia e grande disinvoltura. L’atteggiamento e lo sguardo mostrano intelligenza e
prontezza. Il pelo è semi lungo con folto sottopelo.
PROPORZIONI IMPORTANTI:
L’altezza al garrese è leggermente inferiore alla lunghezza, talora si sono censiti nella popolazione originaria
soggetti costruiti nel quadrato. La larghezza della testa è tendenzialmente uguale alla lunghezza del cranio,
che eccede leggermente la lunghezza del muso. Il tradizionale lavoro di transumanza e di conduzione di
animali domestici di diversa tipologia in un territorio dall’orografia molto variabile privilegia l’adattabilità
dei valori medi delle caratteristiche rispetto agli estremi.
COMPORTAMENTO/CARATTERE:
Il Pastore della Lessinia e del Lagorai è un cane intelligente, equilibrato e
all’occorrenza deciso e temerario. Come cane da pastore la sua funzione è quella di condurre il bestiame e
spostarlo e spingerlo anche su lunghe tratte in tutti i tipi di terreno, e tenere la linea del gregge per la
protezione dei terreni coltivati. Infaticabile e attento nel lavoro con il bestiame sia esso ovi-caprino, bovino o
equino. Ha innate le doti di conduzione e vigilanza degli animali domestici. Instaura naturalmente con
l’uomo uno stretto legame che lo rende adatto anche ad altri impieghi, apprende con grande facilità.
Spiccata l’intelligenza spaziale e l’orientamento. L’uso tradizionale al quale è stato indirizzato ne hanno
fatto un cane resistente, equilibrato e amichevole con l’uomo, con gli altri cani e con gli animali in genere.
Non deve essere aggressivo, non deve essere pauroso, eventualmente circospetto e guardingo. Ha tempra
media, temperamento moderatamente vivace, curioso, di spiccata docilità. Lo distinguono la rapidità e la
notevole resistenza fisica, è infatti un infaticabile camminatore, dotato nel salto di ostacoli naturali.
TESTA:
Lupoide. La testa è proporzionata alla taglia, senza essere tozza o troppo allungata, asciutta e
cesellata. Le linee superiori del cranio e del muso tendono al parallelismo. Il muso è uguale o preferibilmente
leggermente più corto del cranio.
REGIONE CRANICA:
Cranio: Proporzionato alla dimensione della testa, la sua larghezza deve essere inferiore alla metà della
lunghezza totale della testa. Presenza leggera di bozze frontali e protuberanza occipitale. Zigomi non
pronunciati.
Stop: La depressione naso-fontale è ben raccordata e armonica.
REGIONE FACCIALE:
Tartufo: Tartufo grande sulla stessa linea della canna nasale, il margine superiore arrotondato. Narici ampie
e voluminose. Completamente nero, o completamente marrone-fegato nei mantelli marroni.
Muso: Muso uguale o leggermente più corto del cranio, con profilo superiore rettilineo e facce laterali che
convergono leggermente. Si restringe gradatamente verso il tartufo senza terminare appuntito.
Labbra: Sottili, ben chiuse, i bordi labiali sono pigmentati, non abbondanti, il profilo inferiore del muso non è
dato dal labbro ma dalla mandibola.
Mascelle/denti: Mascelle ben sviluppate e robuste. Dentatura completa (tollerata mancanza dei PM1 e M3)
e potente. Chiusura a forbice, tollerata ma non desiderabile la chiusura a tenaglia.
Guance: Poco rilevate, asciutte, non piene o rotonde.
Occhi: Leggermente ovali, di media misura. In posizione medio laterale. Non obliqui. Iride scura, nocciola o
ambra. L’eterocromia è ammessa ma non ricercata specie quella totale. Rime palpebrali con pigmento
fegato o nero. Lo sguardo è amichevole, pronto, intelligente. L’occhio è sempre vivo, vispo, mai debole o
spento neppure dopo il lavoro.
Orecchie: Triangolari, inserite alte. La base è larga. Proporzionate alla dimensione della testa.
Anteriormente arrivano a circa metà del cranio. In attenzione si alza leggermente alla base, portate
generalmente e preferibilmente erette, o semi erette, talvolta cadenti. A riposo sono tenute moderatamente
aperte lateralmente verso l’esterno, mostrando l’espressione tipica della razza.
COLLO:
Il collo è di media lunghezza, proporzionato al corpo, robusto, muscoloso, senza giogaia e poco
arcuato. Può esserci, specie nei maschi, un accenno di criniera che non deve essere troppo evidente.
TRONCO:
Lo scheletro è leggero, ma la muscolatura forte senza appesantire. Deve permettere agilità e
velocità anche in condizioni estreme e in terreni impervi.
Linea del dorso: Linea superiore diritta, talvolta la groppa è più elevata del garrese. Mai rampante.
Garrese: Non pronunciato.
Dorso: Dritto e solido.
Lombi: Corti e solidi.
Groppa: Solida, mediamente inclinata sull’ orizzontale.
Torace: Ampio, ma non a botte. La cassa toracica proporzionata al tronco.
Linea inferiore: Asciutta, leggermente curvata verso il ventre.
CODA: Di lunghezza media, forte e solida specie all’attaccatura. A riposo pende o è portata orizzontale.
Quando il cane è in azione è arcuata o semi arcuata e allegra.
ARTI
ARTI ANTERIORI:
Aspetto generale: Gli arti anteriori visti di fronte sono in appiombo, paralleli e solidi.
Spalla: Obliqua di media inclinazione, aderente al torace, con muscolatura ben sviluppata.
Braccio: Obliquo di media inclinazione, asciutto, aderente al torace.
Gomito: Gomiti né aperti né troppo aderenti.
Avanbraccio: Diritto, perpendicolare al terreno.
Carpo (Polso): Forte.
Metacarpo: Con leggera inclinazione dal dietro in avanti. Di lunghezza proporzionata all’arto. Con o senza
speroni.
Piede anteriore: Piede da rotondo fino a ovale, unghie e dita ricurve, cuscinetti spessi ed elastici. Piede a
lepre o troppo aperto costituiscono difetto.
ARTI POSTERIORI:
Aspetto generale: Posteriori in appiombo visti da dietro, ossatura forte.
Coscia: Ampia e di buona muscolatura.
Ginocchio: in appiombo con l’arto.
Gamba: Media con muscoli asciutti.
Garretto: Garretto dritto o moderatamente angolato.
Metatarso: Solido, corto. Perpendicolare al terreno. Con o senza speroni.
Piede posteriore: Piede da rotondo fino a ovale, unghie e dita ricurve, cuscinetti spessi ed elastici.
ANDATURA:
Trotto o passo sciolto e allegro. Funzionale tanto che può essere mantenuto anche per un
lungo periodo di tempo. Deve permettere di coprire centinaia di chilometri al giorno. Il cane deve mostrare
grande agilità e buona bilanciatura, specie nei cambi di direzione o nelle accelerazioni che deve essere in
grado di variare improvvisamente. Anteriore e posteriore muovono diritti e paralleli, talvolta con chiusura
nel posteriore, pur mantenendo una buona spinta. Il piede si muove radente senza distendersi in avanti
senza utilità o sollevarsi troppo dal terreno, consentendo un risparmio di energia.
PELLE:
Aderente ed elastica, senza rughe.
MANTELLO:
Pelo: Semi lungo. Caprino e duro specie sul dorso, talvolta leggermente ondulato e tendente al riccio, con
sottopelo. Ammesso ma non ricercato il pelo serico, specie sul dorso dove è preferibile il pelo duro e caprino
atto a proteggere. E’ in grado di garantire protezione dagli agenti atmosferici e adatto a un lavoro di
conduzione del bestiame in tutte le condizioni meteorologiche, non troppo lungo o voluminoso da poter
essere appesantito da fango e ghiaccio. È corto sulla testa e sulla parte inferiore degli arti. Più abbondante
alla base delle orecchie, sulla coda, sulla parte posteriore delle cosce. Talvolta con leggera criniera e
pettorina più pronunciate nei maschi che non devono essere troppo evidenti.
Colore: Unicolore: Nero. Marrone. Fulvo dalle tonalità più scure alle più chiare (da cannella a castagna).
Pluricolore: Colore a chiazze irregolari di differenti dimensioni (merle), ovvero grigio, nero o/e marrone,
fegato e camoscio a macchie irregolari screziate, moschettato o macchiato, su un colore di base che è grigio
porcellana, bluastro o cannella. Sabbia merle
Colore uniforme sabbia con maschera più scura e/o sella.
Tutti i colori possono essere con o senza focature accennate non troppo estese (Minimal/Traditional Tan
Point).
Ammesse macchie bianche non troppo estese sugli estremi più lontani del corpo: punta della coda, punta
del muso, punta dei piedi, dita, parte inferiore delle zampe, punta dello sterno, parte anteriore del torace,
collo.
Il bianco contiguo sulla testa non deve predominare, è ammesso ma non desiderabile. Il colore bianco se
contiguo non deve eccedere il 20% della superficie del mantello, la penalizzazione deve essere proporzionata
alla gravità dell’estensione.
Pelle: Aderente, non forma pieghe.
TAGLIA E PESO:
Altezza al garrese: l’altezza è in media di:
– 58 cm. per i maschi
– 54 cm. per le femmine.
La qualità non deve essere sacrificata alla taglia.
Tolleranza: 5cm in più o in meno ma può essere tollerabile uno scarto maggiore, a patto che il soggetto
risulti tipico e armonico in tutte le sue proporzioni.
Peso: in proporzione alla taglia e alla funzione tradizionalmente svolta, di norma più leggero di quanto
sembri alla vista, soggetti particolarmente massicci non sono ricercati.
DIFETTI:
Ogni deviazione dai punti di cui sopra deve essere considerata come difetto e penalizzato a seconda della
sua gravità, della sua diffusione e alle conseguenze sulla tipicità di razza, sulla capacità di svolgere il lavoro
tradizionale, sulla salute, sul benessere del cane. Difetti estetici non invalidanti relativamente alla
funzionalità e che non pregiudichino la tipicità non sono motivo di squalifica.
Ogni deviazione dalle caratteristiche di tipicità della razza deve essere considerata come un difetto da
squalifica se riconducibile a meticciamento. Caratteri di tipo molossoide, quali cranio rotondo e voluminoso
con stop esageratamente marcato, labbro abbondante, orecchi cadenti e attaccati troppo bassi e occhio
rotondo e troppo frontale possono costituire motivo di squalifica qualora siano riconducibili a
meticciamento. Così come sopracciglia folte formate da peli lunghi sulle arcate sopracciliari, baffi e barba
forti e lunghi.
DIFETTI
Occhio gazzuolo.
Coda arricciata sul dorso.
Pelo eccessivamente riccio.
DIFETTI GRAVI
Muso troppo corto.
Mancanza di uno o più denti (esclusi PM1 e M3).
Angolature del posteriore eccessive.
Prognatismo, enognatismo.
Brachiurismo e anurismo.
Macchie bianche contigue che eccedono il 20% della superficie del mantello.
Tartufo depigmentato.
DIFETTI DA SQUALIFICA
Mancanza di tipicità.
Colore grigio lupo.
Pelo raso, liscio e piatto su tutto il corpo
Aggressività o paura ingiustificata.
Difetti di comportamento o anomalie fisiche che rendano il cane inidoneo all’impiego tradizionale.
Albinismo.
Mantello prevalentemente o completamente bianco.

N.B:

Divieto di accoppiamento tra soggetti entrambi fenotipicamente merle. La presenza di mantelli con
pezzature bianche estese, depigmentazioni evidenti in particolare all’iride, rime palpebrali e tartufo possono
essere la conseguenza di accoppiamenti tra due genitori merle.
I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale completamenti discesi nello scroto.
Solo soggetti sani e funzionali, con tipicità di razza devono essere impiegati nella riproduzione.